| I primi abitanti della penisola italiana L'Italia deriva il suo nome dagli Itali, una popolazione stabilitasi in Calabria; ma i Greci la chiamavano Esperia, vale a dire "Terra situata a occidente". La penisola fu abitata fin dai tempi preistorici. Protesa sul mar Mediterraneo, aveva infatti un clima e un ambiente molto favorevoli alla vita delle popolazioni, dedite alla caccia, alla pesca e alla raccolta dei frutti. I primi abitatori vivevano lungo i fiumi e vicino ai laghi. Gli scavi archeologici hanno permesso di ritrovare in questi primi insediamenti gli strumenti delle popolazioni più antiche, costituiti da pietre variamente lavorate. Con il passare del tempo, alcuni abitanti della nostra penisola si dedicarono all' agricoltura, altri iniziarono a navigare. Solo sul finire del Paleolitico sorsero i primi villaggi mentre, nella pianura padana, vennero costruite le prime abitazioni su palafitte. Tra i popoli italici più antichi si possono ricordare i Liguri e i Veneti a nord; i Latini, gli Umbri, i Sabini e i Sanniti nell' Appennino centrale; gli Osci in Campania; i Messapi in Puglia; i Sicani in Sicilia e i Sardi in Sardegna.
Molto più tardi, intorno al 1000 a.C, l'Italia era ancora un territorio arretrato.
In questo periodo, gli studiosi della preistoria vi distinguono due grandi aree. La prima (nel Meridione e lungo le coste adriatiche) è caratterizzata dall'uso dei suoi abitanti di seppellire i defunti ( inumazione) mentre nella seconda area (a nord, nella Toscana e nel Lazio) i morti vengono bruciati ( cremazione o incinerazione) e poi se ne conservano i resti in apposite urne di terracotta. Più in particolare si conoscono: una" civiltà delle ,terramare" (abitati di struttura trapezoidale, circondati da un argine e una fossa), che costruisce abitazioni stabili su palafitte in Emilia e nella bassa Lombardia; una" civiltà dei nuraghi" (edifici in pietra a forma di tronco di cono, coperti da una cupola ad anelli concentrici), in Sardegna; una" civiltà dei dolmen" (tombe formate da lastre di pietra infisse nel terreno in verticale e coperte da una lastra orizzontale che funge da tetto) in Puglia. Nella penisola, inoltre, esistevano alcune civiltà più avanzate: quella villanoviana (da ViIlano va, presso Bologna, dove esiste va un grande insediamento); quella di Golasecca (dal nome di un sito archeologico in provincia di Varese) fra Lombardia, Piemonte e Liguria; quella degli Iapigi in Puglia.
Tutte queste civiltà conoscevano sia l'uso e la lavorazione dei metalli sia quello delle ceramiche e abitavano in villaggi relativamente ben costruiti.
Le civiltà più progredite colonizzano l'Italia Verso i secoli IX-VIII a.C nuovi popoli si stabilirono in Italia. A nord, i Galli si stabilirono nella pianura padana, spingendosi fino in EmiIia e nelle Marche. Lungo le coste siciliane, sarde, calabresi e campane iniziarono a giungere Greci e Cartaginesi.
Le colonie greche più importanti, come abbiamo visto, sorsero a: Cuma, Napoli, Paestum in Campania; Sibari, Crotone, Locri, Reggia in Calabria; Naxos, Catania, Siracusa, Messina, Agrigento in Sicilia.
Furono proprio i Greci a introdurre il commercio e le prime monete, a migliorare le tecniche della navigazione e dell'artigianato; diedero inoltre alle colonie la stessa organizzazione politica della polis. Oltre a quelle greche, altre colonie furono fondate dai Fenici di Cartagine a Tharros e Cagliari in Sardegna; a Mozia e Palermo in Sicilia. Ma l'espansione cartaginese fu arrestata a sud dalla colonizzazione greca e a nord da un nuovo popolo, insediatosi da poco in Toscana e nel Lazio: gli Etruschi.
Edited by Giosanto - 7/7/2007, 08:53
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