Carlo Magno.

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Giosanto
view post Posted on 18/6/2007, 22:09




Carlo detto Magno ("grande") (2 aprile 742 o 747 - 28 gennaio 814), o Carlomagno (in tedesco: Karl der Große, in francese Charlemagne, in Latino: Carolus Magnus), fu re dei Franchi e dei Longobardi e Imperatore del Sacro Romano Impero.

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Carlo nacque il 2 aprile 742 o 747, primogenito di Pipino il Breve (714 - 768), primo dei re Carolingi. Alla morte di Pipino il regno fu diviso tra Carlo e suo fratello Carlomanno. Quando questi morì nel 771, all'età di soli 22 anni, a Carlo restò il regno unificato dei Franchi. La morte di Carlomanno suscita ancor oggi diversi interrogativi negli eventi storici. Alcuni ritengono che il giovane re Carlo, assetato di potere, abbia ucciso il fratello ed in seguito abbia fatto rinchiudere od uccidere anche i figli di Carlomanno, legittimi eredi del padre, allo scopo di ascendere al trono di quest'ultimo egli stesso.

Carlo estese via via i suoi domini con numerose campagne belliche di conquista: nel 774 conquistò il regno longobardo in Italia e divenne re anche di questo popolo, inoltre conquistò la Sassonia (che cristianizzò forzatamente in esito ad una sorta di guerra santa) e cercò di riprendere agli arabi almeno una parte della Spagna. La campagna spagnola fu tutt'altro che trionfale, e non fu priva di momenti dolorosi e gravi sconfitte, come la morte di uno dei due figli gemelli nell'accampamento reale nei pressi di Saragozza, e la rotta di Roncisvalle, dove la retroguardia franca subì una feroce imboscata da parte delle popolazioni basche. Sono da registrare, inoltre, le campagne contro gli Avari, popolazioni di stirpe mongola, insediate nei pressi dell'attuale Ungheria.

Alla fine delle campagne militari di Carlo Magno, il suo regno comprendeva una vasta parte dell'Europa occidentale.

La notte di Natale dell'800 il papa Leone III lo incoronò imperatore. È quindi considerato il primo imperatore del Sacro Romano Impero anche se questa denominazione entrò in uso solo in seguito.

Morì il 28 gennaio 814 e fu inumato nella "sua" Cattedrale di Aquisgrana (Aachen). Successore fu l'unico dei suoi figli che gli sopravvisse, Ludovico I il Pio. Dopo di questi il regno fu suddiviso fra i tre figli sopravvissuti, secondo la tradizione franca. Questi tre regni sono considerati l'embrione della Francia e del Sacro Romano Impero.

 
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Giosanto
view post Posted on 19/6/2007, 15:55




Campagna contro i Longobardi
Adelchi sconfitto da Carlo Magno, opta per l'esilio.Alla morte del padre Pipino il Breve nel 768, i due figli Carlo Magno e Carlomanno si spartirono l'eredità. Al primo andò l'Austrasia, la Neustria e l' Aquitania. Al secondo la Provenza e la Borgogna. Un regno con capitale ad Aquisgrana e l'altro a Sampussy. Sui due fratelli esercitava un grosso ascendente la madre; Bertrada che insieme a Papa Stefano IV fu un'assertrice della politica di distensione tra Franchi e Longobardi.

Nell'estate del 771 la regina organizzò un viaggio in Italia, riuscendo a tessere importanti alleanze attraverso il matrimoni dei suoi figli, con quelli del re longobardo Desiderio. Il suo primogenito Adelchi venne dato in sposo alla principessa franca Gisilda mentre Carlo Magno impalmò la figlia di Desiderio, Desiderata (poi resa celebre dall'Adelchi manzoniano con il nome di "Ermengarda"). Il Papa, all'inizio contrario al matrimonio, si chetò allorquando Bertrada ed il re longobardo gli fecero dono di alcune città dell'Italia Centrale. Carlo Magno, che era già stato sposato con Imiltrude, ricevette ad Aquisgrana la nuova regina che ben presto però, si rilevò sterile. L'anno seguente il re franco la ripudiò e la rispedì presso la corte longobarda.

Quasi contemporaneamente, tra la fine del 771 e l'inizio del 772, morirono due dei principali protagonisti della politica contemporanea: Papa Stefano IV e il fratello di Carlo Magno, Carlomanno. Venne eletto al soglio pontificio Papa Adriano I, un nobile romano dal carattere deciso e dalle idee decisamente anti-longobarde. L'elezione venne inutilmente contrastata dal partito filo-longobardo di Roma ma, alla fine, Desiderio inviò un'ambasceria a Roma per stringere contatto con il nuovo pontefice e sventare la minaccia di una nuova alleanza anti-longobarda tra Franchi e Papato.

Adriano invitò gli ambasciatori in Laterano e poi, davanti a tutta la curia, accusò il loro re di tradire i patti a causa della mancata consegna dei territori promessi ai predecessori del pontefice. Desiderio passò quindi all'offensiva invadendo l'Esarcato di Ravenna e la Pentapoli. Carlo Magno, impegnato in quel momento contro i Sassoni, cercò di riappacificare la situazione donando numerosi tesori a Desiderio e sperando di riottenerne in cambio i territori strappati al papa. Il re longobardo rifiutò lo scambio e Carlo, che non poteva permettere che fosse appannato il suo prestigio come protettore del papato, mosse guerra al Longobardi e invase l'Italia.

Il grosso dell'esercito, comandato dal sovrano stesso, superò il passo del Moncenisio e attaccò le armate di Desiderio presso la città di Susa. Il re longobardo riuscì ad arginare l'invasione, ma intanto un'altra armata franca, guidata dallo zio di Carlo, Bernardo, attraversò il Gran San Bernardo e ridiscese la Valle d'Aosta, puntando contro il secondo troncone dell'esercito longobardo, affidato ad Adelchi. Quest'ultimo fu sbaragliato e dovette ritirarsi a marce forzate mentre Desiderio si rinserrava nella capitale del suo regno, Pavia. I Franchi posero l'assedio alla città dall'ottobre del 773 sino all'inizio dell'anno successivo.

Carlo Magno si diresse a Roma per incontrare Adriano, giunto in San Pietro, venne incoronato re dei Franchi e il pontefice ne ottenne in cambio la conferma dei territori attribuiti in precedenza alla Chiesa dai re longobardi. Nel 774, alla capitolazione di Pavia, Desiderio fu rinchiuso in un monastero mentre il figlio Adelchi riparò presso la corte di Bisanzio. Conquistata l'Italia, il re carolingio si proclamò "Gratia Dei rex Francorum et Langobardorum", mantenne le istituzioni e le leggi longobarde e confermò i possedimenti ai duchi che avevano servito il precedente re.
 
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Giosanto
view post Posted on 20/6/2007, 00:24




I sassoni erano una popolazione di origine germanica abitante nella zona a nord-est dell'Austrasia, oltre il Reno. Erano rimasti di credo pagano ed erano guerrieri arditi ed irrequieti; gli stessi Imperatori romani avevano cercato inutilmente di assoggettarli come federati. Pipino il Breve era riuscito a contenerne la sete di saccheggio e ad imporre loro un tributo annuo di alcune centinaia di cavalli. Nel 772 però rifiutarono il pagamento e ciò consentì a Carlo Magno di procedere all' invasione della Sassonia. L' esercito carolingio oltrepassò il Reno e, puntando verso nord, riuscì a sconfiggerli a più riprese e a distruggere l' "irminsul", l'idolo pagano di questo popolo.
Nel 780, una nuova ribellione scoppiò nella regione e Carlo Magno, impegnato in Spagna nell'assedio di Saragozza, dovette accorrere in Sassonia per poter aver ragione dei rivoltosi. La zona venne smembrata in contee e ducati, che precedettero l'evangelizzazione della popolazione. I sassoni, riuscirono in seguito a riunificare le varie tribù sotto la reggenza di Vitughindo, che fu la vera e propria anima della resistenza. Nel 785 la conquista procedette sempre più repressivamente e lo stesso re promulgò uno statuto d'occupazione chiamato Capitolare Sassone riassunto nella formula: "cristianesimo o morte". Creando fedeli in Cristo, Carlo Magno otteneva lo scopo di far nascere anche sudditi sottoposti al governatorato carolingio. Molti sassoni vennero giustiziati e lo stesso Vitughindo venne battezzato. Nel 790 la rivolta assunse i contorni di una vera e propria sommossa popolare. Carlo Magno la soppresse sul nascere, attuando la deportazione di migliaia di contadini sassoni in Austrasia e rimpolpando la regione di sudditi franchi.
Quando l'Imperatore ordinò l'ultima deportazione nel 804, oramai la Sassonia costituiva uno Stato importante nell'ambito del dominio franco e costituente della futura Germania

 
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