I Longobardi

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Lord Revan
view post Posted on 31/5/2007, 15:10




I longobardi, il cui nome deriva probabilmente dalle "lunghe barbe" che erano soliti portare, erano una delle tante tribù insediate nell' Europa centrale.
Fino al VI secolo un ruolo marginale e subalterno a Bisanzio, infatti, erano spesso usati nelle campagne come mercenari al servizio di Costantinopoli.
Sotto re Alboino, però, i longobardi invasero l'Italia per stabilirsi su territori ricchi e fertili.
Alboino dimostrò una buona intelligenza tattica attaccando prima le città dell'entroterra e lasciando perdere quelle costiere che erano ben difese.
Con questa tattica si impadronì velocemente delle città del Nord Italia, proseguendo, poi, sulla drosale appenninica fino a Spoleto.

I longobardi riuscirono a sconfiggere i bizantini usando tattiche di guerriglia ed evitando le battaglie campali in cui avrebbero probabilmente perso.
Alla fine della campagna, rimasero in mano a Bisanzio la laguna veneta, la Romagna e la Pentapoli, fascia di territorio comprendente le seguenti cinque città: Rimini, Pesaro, Fano, Senigallia e Ancona, le zone costiere, le isole e il territorio romano e di parte del Sud.
In realtà, i confini erano tutt'altro che definiti.
I rapporti fra l'Impero e i longobardi alternavano fasi di guerra ad altre di formale sottomissione dei secondi ai primi.
Con re Agilulfo, però, fu stipulata la pace tra i due popoli grazie alla mediazione del Papa.
Con quest'accordo i longobardi ottenero la legittimazione del potere che di fatto detenevano da anni.

Edited by Lord Revan - 5/6/2007, 15:13
 
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Lord Revan
view post Posted on 5/6/2007, 14:13




Dopo essersi stanziati in Italia, i longobardi abbandonarono i vecchi culti pagani che praticavano e si convertirono all'arianesimo, dottrina religiosa considerata eretica dalla Chiesa.
Nonostante questo, il paganesimo sopravviveva in molte loro tradizioni e consuetudini.
Per queste ragioni, l'integrazione con gli indigeni non fu affatto facile.
Inoltre, il conflitto con Bisanzio rimaneva latente, allontanando qualsiasi pensiero di pace duratura.
Infine, i duchi longobardi esercitavano sulla popolazione un controllo da dominatori, diversamente da quanto accadeva in Francia, dove c'era un'ottima integrazione tra i franchi e gli abitanti gallo-romani.

In molte località sotto il loro dominio, i longobardi diedero vita ad una nuova classe dirigente, sostituendo le loro fare (i loro clan familiari) all'aristocrazia romana.
Ciò non significa che tutti i proprietari terrieri precedenti divennero servi dei nuovi, ma vi furono molti casi, invece, di convivenza pacifica.
Col passare dei tempi, infatti, le relazioni tra longobardi e romani si fecero sempre più strette.
Questo portò a cambiamenti sopratutto in campo religioso, dove l'arianesimo venne prgressivamente sostituito dalla cristianità, grazie alla regina Teodolinda.
Con Liutprando caddero anche le ultime barriere e si convertirono totalmente al Cristianesimo.
 
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Lord Revan
view post Posted on 20/6/2007, 02:21




Anche sul terreno politico il regno longobardo subì una grande evoluzione.
Inizialmente, come era tradizione dei popoli germanici, il potere del re era debole, essendo egli soltanto il più valente dei guerrieri.
Inoltre, il fatto che il dominio longobardo fosse costituito da blocchi separati favoriva la frammentazione del potere e una maggiore autonomia dei duchi.

A partire da re Rotari, iniziò un rafforzamento della monarchia.
In questo ebbe grande importanza l'editto di Rotari, con il quale il sovrano fece mettere per iscritto le leggi che regolavano le relazioni fra gli uomini liberi del regno.
Queste norme riassumevano una tradizione plurisecolare longobarda, e valevano solo per i longobardi (gli italici rimanevano, infatti, soggetti al diritto romano), ma erano scritte in latino, per testimoniare la volontà del re di farne uno strumento d'integrazione fra la cultura romana longobarda e quella romana.
Tra le preoccupazioni che spinsero Rotari a compilare questo editto vi era anche l'intento di garantire una maggior sicurezza sociale.
Proprio per questo, tra le altre disposizioni, veniva proibita la faida, che veniva sostituita dal guidrigildo.

Dall'editto di Rotari, la nostra fonte primaria di conoscenza dei longobardi, emerge una società guerriera. In essa il potere è riservato agli uomini liberi, cioè i combattenti, che hanno un dominio pressochè esclusivo sulla rispettiva fara. I rapporti tra gli uomini sono basati su meccanismi di compensazione materiale: tutto può essere misurato e compensato.
Il re rimane soltanto un guerriero con più importanza degli altri, ma compaiono i gastaldi, funzionari alle sue dipendenze, che gestiscono il fisco regio.
Nasce insomma con Rotari una prima forma di burocrazia, segno del rafforzamento dell'autorità regia.
I longobardi del VII secolo erano dunque ormai lontani dai "bevitori di sangue umano" e dai "guerrieri dalla testa di cane" delle origini, come erano stati descritti dallo storico Paolo Diacono nella sua Historia langobardum.
 
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2 replies since 31/5/2007, 15:10   122 views
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