| Arianesimo: dottrina di Ario,derivante dalla filosofia platoneggiante,dove si ha la concezione di un essere intermedio,detto:"lògos"(greco antico),che servisse come anello di congiunzione tra dio e il mondo,strumento attraverso il quale dio operava;era un essere indefinito personalità vaporosa nè dio del tutto nè creatura,ma l'unico attributo era quello di elevarsi sopra il creato. Tale pensiero ritornò alla luce con Ario xkè egli concepiva e caratterizzava il logos(neoplatonico) come la santissima trinità:inferiore quindi a dio e nn propriamente dio,ma anzi fatto da dio....e tutto il creato fu fatto da dio per mezzo suo...in questo senso(impropriamente)può esser dio. Nel 325 fu indetto un concilio a Nicea da Costantino per risolvere la questione,dove gli occidentali e gli egiziani imposero la formula:DEUM VERUM DE DEO VERO,GENITUM NON FACTUM,CONSUBSTANTIALEM PATRI,(dio vero da dio vero,generato nn creato della stessa sostanza del padre).Ario quindi per un periodo fu esiliato,ma grazie ad Eusebio di Nicomedia potè tornare a Costantinopoli,e il suo avversario più acerrimo Atanasio cacciato. Con Costanzo al trono,l'A. divenne religione ufficiale dell'impero d'oriente e poi imposta anke in Occidente,presto l'A. si scisse in varie fazioni/ideologiche e Costanzò cercò di riorganizzarlo in forma più blanda detta semiarianesimo,ma fallì...ben presto l'ortodossia riprese il sopravvento...
(da qui in poi sai già tutto)
allego qualke dato interessante:
Il vescovo Ulfila era riuscito a portare l'A. tra i goti del danubio,ma dopo più di un secolo ritornò il cattolicesimo.
NdA si sa poco dell'editto di Giovanni I e dell'Arianesimo,ma sto cercando di tutto per aiutarti
Alcune info su personaggi vicino l'Arianesimo:
Vescovo di Nicomedia, fu il leader del partito ariano nella prima metà del IV secolo. Probabilmente E. incontrò Ario, quando ambedue frequentavano la scuola di Luciano di Antiochia e da quest'ultimo furono convinti che il Figlio di Dio non poteva essere Dio, in quanto Egli era stato creato da Dio Padre, concetto, poi, ripreso da Ario.
E., in seguito, ascese a posizioni di massimo livello della gerarchia della Chiesa: il suo ascendente sull'Imperatore Costantino, che aveva legalizzato il Cristianesimo nel 313, fu elevato e gli permise di rinforzare la posizione degli ariani, a tal punto che Costantino si decise di convocare il 1° Concilio Ecumenico a Nicea nel 325 per dirimere la questione fra cattolici ortodossi e ariani. Il Concilio ebbe inizio il 20 Maggio 325 alla presenza di circa 220 vescovi (secondo altri autori, 318), in larghissima maggioranza della parte orientale dell'Impero. L'intervento di E. non fu tra i più felici: egli lesse un documento, che riassumeva le posizioni ariane, affermando molto palesemente che Cristo non era Dio. Questa terminologia senza compromessi alienò i favori dei moderati, che, dopo estenuanti discussioni, aderirono al cosiddetto Credo Niceno, che, per quanto concerne la natura di Cristo, proponeva il termine homooùsion (consustanziale, in altre parole della stessa sostanza del Padre e generato, e non creato). L'arianesimo fu condannato e Ario ed E. furono mandati in esilio. Ma, nonostante la vittoria degli ortodossi al Concilio di Nicea, gli ariani rimasero in tale maggioranza, che nel 328 Costantino decise di richiamare E. dall'esilio e di offrirgli il seggio di vescovo di Costantinopoli: il momento di massima gloria per E. fu quando, nel 337, Costantino in punto di morte decise di farsi battezzare da lui, suo vescovo ariano. Inoltre, dalla sua influente posizione, E. si adoperò per contrastare il suo mortale nemico, Sant'Atanasio, vescovo di Alessandria, riuscendo più volte a farlo condannare all'esilio. Nel 340, Papa Giulio I (337-352) convocò un concilio a Roma, al quale parteciparono 50 vescovi, che riabilitarono Atanasio, considerato ingiustamente calunniato. I vescovi ariani rifiutarono di partecipare ed organizzarono per contro un concilio ad Antiochia nel 341, sotto il coordinamento di E., dove venne proposto, senza molto successo, una formula di compromesso, che ponesse l'accento sulla coesistenza eterna di Cristo e del Padre, sorvolando, però, il punto controverso della consustanzialità (“il Figlio è della stessa essenza della divinità e della stessa volontà del Padre”). E. morì nello stesso anno (341).
Apostolo dei Goti, fu catturato in giovane età e portato come schiavo a Costantinopoli. Qui, conobbe il vescovo Eusebio di Nicomedia, che lo convertì al cristianesimo ariano. Successivamente, U. fu liberato e ritornò presso il suo popolo, sostenendo una intensa attività di missionariato e traducendo, tra l'altro, la Bibbia in gotico, il che aumentò il suo prestigio. Per l'occasione U. inventò l'alfabeto gotico, una miscela di lettere greche, latine e rune germaniche. Grazie alla sua attività, i Goti si convertirono in massa all'arianesimo e occorse diversi secoli d'attività missionaria del cattolicesimo niceno per riconvertirli.
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