| Cicerone è certamente il più celebre oratore dell'antica Roma. Nel Brutus egli ritiene completato con se stesso (non senza un certo fine autocelebrativo) lo sviluppo dell'arte oratoria latina, e già da Quintiliano la fama di Cicerone quale modello classico dell'oratore è ormai incontrastata. Cicerone ha pubblicato da sé la maggior parte dei suoi discorsi; 58 orazioni (alcune parzialmente lacunose) le abbiamo ricevute nella versione originale, circa 100 sono conosciute per il titolo o per alcuni frammenti. I testi si possono dividere grossomodo tra orazioni pronunciate di fronte al Senato o al popolo e tra le arringhe pronunciate in qualità di -utilizzando termini moderni- avvocato difensore o pubblica accusa, nonostante anche quest'ultimi abbiano spesso un forte substrato politico, come nel celeberrimo caso contro Gaio Verre, unica volta in cui Cicerone compare come accusatore in un processo penale. Il suo successo è dovuto alla sua abilità argomentatoria e stilistica, che si sa adattare perfettamente all'oggetto dell'orazione e al pubblico (cfr. le dichiarazioni programmatiche nell'opera Orator), soprattutto alla sua tattica astuta, che si adatta di volta in volta al particolare uditorio, appoggiando appropriatamente diverse scuole filosofiche o politiche, al fine di convincere il pubblico contrario e raggiungere il proprio scopo.
Panoramica alfabetica di tutte le orazioni
De domo sua ad pontifices ("Sulla propria casa, al collegio pontificale", 57 a.C.): arringa pronunciata per uno scopo particolare: durante l'esilio di Cicerone il suo avversario Clodio aveva consacrato una parte della proprietà di Cicerone sul Palatino alla dea Libertas; Cicerone dichiara questa consacrazione invalida, per ottenere una restituzione. De haruspicum responso ("Sul responso degli aruspici", 56 a.C.): Clodio redige un passo sulla profanazione di alcune reliquie durante una perizia degli aruspici sul terreno di Cicerone sul Palatino e chiede la demolizione di una casa di Cicerone ivi in costruzione. Contro questa ed altre accuse Cicerone si rivolge con un appello al Senato, nel quale spiega, che la maggior parte delle accuse di Clodio si basano su indagini dolosamente carenti. De imperio Cn. Pompei (De lege Manilia) ("Sul comando di Gneo Pompeo (sulla legge Manilia)", 66 a.C.), orazione di carattere politico pronunciata di fronte al popolo. De lege agraria (Contra Rullum) I–III ("Sulla legge agraria (contro Rullo)", 63 a.C.): orazione pronunciata durante l'anno di consolato, tenuta in Senato (I) e davanti al popolo (II/III); un quarto dell'orazione è stato perduto. De provinciis consularibus ("Sulle province consolari", 56 a.C.), orazione pronunciata in senato riguardo alle province consolari romane. Divinatio in Caecilium ("Dibattito contro Cecilio", 70 a.C.), dibattito riguardo l'assunzione del ruolo di accusatore nel processo contro Verre. Quinto Cecilio Nigro fu sotto Verre questore in Sicilia e presentò la propria candidatura nel ruolo di accusatore. Per Cicerone egli era infatti invischiato nelle macchinazioni di Verre. In L. Calpurnium Pisonem ("Contro Lucio Calpurnio Pisone", 55 a.C.), orazione d'accusa politica contro Lucio Calpurnio Pisone. In Catilinam I–IV ("Contro Catilina I-IV", 63 a.C.), orazioni contro Lucio Sergio Catilina: i discorsi del 7 e dell'8 novembre 63 a.C. pronunciati di fronte al Senato (I) e al popolo (II); i discorsi della scoperta e della condanna dei seguaci di Catilina, del 3 dicembre di fronte al popolo (III) e del 5 dicembre di fronte al Senato (IV) In P. Vatinium ("Contro Publio Vatinio", 56 a.C.), orazione accusatoria contro P.Vatinio riguardo l'interrogatorio nel processo contro P.Sestio. In Verrem actio prima ("Prima accusa contro Verre", 70 a.C.), orazione accusatoria nel processo contro Verre, accusato di concussione (crimen pecuniarum repetundarum) In Verrem actio secunda I–V ("Seconda accusa contro Verre I–V", 70 a.C.), questi cinque discorsi non sono mai stati pronunciati a causa dell'esilio volontario di Verre, ma vennero comunque pubblicati in forma scritta. Oratio cum populo gratias egit ("Ringraziamento al popolo", 57 a.C.), ringraziamento a tutti coloro che hanno appoggiato il ritorno di Cicerone dall'esilio, e gli hanno permesso il rientro nella vita politica. Oratio cum senatui gratias egit ("Ringraziamento al senato", 57 a.C.), ringraziamento a tutti coloro che in Senato hanno appoggiato il ritorno di Cicerone dall'esilio, e gli hanno permesso il rientro nella vita politica. Philippicae orationes I–XIV ("Le filippiche", 44 a.C./43 a.C.), orazioni contro Marco Antonio. Pro Aemilio Scauro ("A favore di Emilio Scauro", 54 a.C.), orazione pronunciata nel ruolo di difensore. Pro T. Annio Milone ("A favore di Tito Annio Milone", 52 a.C.), orazione difensiva, che tuttavia non è tenuta nella consueta perfezione; contiene tra l'altro la celebre citazione "Inter arma enim silent leges" Pro Archia ("A favore di Archia", 62 a.C.), orazione pronunciata nel ruolo di difensore. Pro A. Caecina ("A favore di Aulo Cecina", 69 a.C./ca. 71 a.C.), orazione tenuta per il querelante in un processo civile per un'azione di rivendicazione. Il fondamento giuridico è l'interdetto de vi armata (rimedio del possessore contro lo spossessamento violento). Sostenitore della parte avversa è Gaio Calpurnio Pisone; entrambe le parti fanno ricorso manifestamente all'autorevolezza del giurista Gaio Aquilio Gallo. Pro M. Caelio ("A favore di M. Celio", 57 a.C.), orazione pronunciata nel ruolo di difensore. Pro A. Cluentio Habito ("A favore di Aulo Cluenzio Abito", 66 a.C.), orazione pronunciata nel ruolo di difensore. Pro L. Cornelio Balbo ("A favore di Lucio Cornelio Balbo", 56 a.C.), orazione pronunciata nel ruolo di difensore. Pro P. Cornelio Sulla ("A favore di Publio Cornelio Silla", 62 a.C.), orazione pronunciata nel ruolo di difensore. Pro M. Fonteio ("A favore di Marco Fonteio", 69 a.C.), orazione pronunciata nel ruolo di difensore. Pro Q. Ligario ("A favore di Quinto Ligario" 46 a.C.), orazione pronunciata nel ruolo di difensore di Q.Ligario, indirizzata a Cesare in quanto dittatore. Pro M. Marcello ("A favore di Marco Marcello", 46 a.C.), orazione pronunciata nel ruolo di difensore di Marco Marcello, indirizzata a Cesare in quanto dittatore. Pro Murena ("A favore di Murena", 63 a.C.), orazione pronunciata nel ruolo di difensore. Pro Cn. Plancio ("A favore di Gneo Plancio", 54 a.C.), orazione pronunciata nel ruolo di difensore. Pro P. Quinctio ("A favore di Publio Quinto", 81 a.C.), il più antico discorso giuridico tradizionale di Cicerone a favore del querelante in un processo civile. Oggetto del contendere è la legittimità dell'azione di sequestro preventivo del eseguita dal convenuto Sesto Nevio contro il cliente di Cicerone Publio Quinto. Difensore della parte avversa è Quinto Ortensio Ortalo, giudice è Gaio Aquilio Gallo. Pro C. Rabirio perduellionis reo ("A favore di Gaio Rabirio, colpevole di alto tradimento", 63 a.C.), orazione pronunciata nel ruolo di difensore. Pro Rabirio Postumo ("A favore di Rabirio Postumo"), 54 a.C./53 a.C. oppure 53 a.C./52 a.C.), orazione difensiva pronunciata nella fase pregiudiziale del processo contro Aulo Gabinio a causa di concussione nelle province. Verte attorno alla presenza di "bustarelle" in connessione con la reintegrazione al trono d'Egitto di Tolomeo XII Aulete. Pro rege Deiotaro ("A favore del re Deiotaro", 45 a.C.), orazione in difesa del Re Deiotaro, rivolta a Cesare Pro Sex. Roscio Amerino ("A favore di Sesto Roscio da Ameria", 80 a.C.), orazione di difesa, è la prima arringa di Cicerone in un processo per omicidio. Sesto Roscio era accusato di parricidio. Durante la guerra civile un parente si era impossessato del patrimonio del padre di Roscio e ora cercava di assicurarsi il maltolto, il quale apparteneva ai legittimi eredi del deceduto. Cicerone ottenne l'assoluzione. Pro Q. Roscio Comoedo ("A favore dell'attore Quinto Roscio", ca. 77 a.C. o 66 a.C.), orazione pronunciata nel ruolo di difensore. Pro P. Sestio ("A favore di Publio Sestio", 56 a.C.), orazione pronunciata nel ruolo di difensore. Pro M. Tullio ("A favore di Marco Tullio", 72 a.C./71 a.C.), orazione pronunciata nel ruolo di difensore. Pro L. Valerio Flacco ("A favore di Lucio Valerio Flacco", 59 a.C.), orazione pronunciata nel ruolo di difensore
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