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| Massimo Moratti ancora non riesce a spiegare i motivi del rovescio casalingo contro la Roma (1-3). "Quello che è successo può essere dipeso un po' dall'attesa del pubblico. Immagino che i calciatori si sentissero in dovere e non volessero fare errori. In realtà - ha detto il presidente nerazzurro sul sito della società - una spiegazione non c'è. Comunque, nella ripresa, la squadra si è espressa bene". Il dispiacere per la prima sconfitta è acuito dall'aver perso proprio contro l'unica squadra a cui la matematica consente una remota speranza di scudetto. "C'è un po' di delusione perché si sperava che la partita potesse avere un esito diverso, anche per l'attesa che l'ha accompagnata. Dal punto di vista sportivo - ha spiegato Moratti - può capitare di perdere una partita su trentadue di campionato, anche se sarebbe stato meglio perderne un'altra". Il presidente ha poi rivelato di non aver mosso alcun rimprovero alla squadra dopo la partita: "Non è che in queste situazioni uno debba dire per forza qualche cosa per mostrare il proprio protagonismo. Ci si è trovati tutti davanti alla situazione, c'è fiducia reciproca e c'è fiducia da parte mia nei loro confronti. Senza nessun buonismo", ha sottolineato Moratti, "si cerca solo di fare in modo che ripetano quello che hanno fatto sinora di buono nella parte buona del campionato". Nessun rimprovero per Adriano. "Perché avrei dovuto tirargli di orecchie? Quando ho visto il rigore dalla tribuna - ha raccontato Moratti - mi sembrava che ci fosse e non avevo ancora visto la televisione. Comunque, Adriano non ha fatto nessuna simulazione perché è caduto per terra sul serio, non ha fatto nessuna scena e l'arbitro ha concesso il rigore"
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