Repubbliche marinare.

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Giosanto
view post Posted on 16/3/2008, 11:54




La definizione di repubbliche marinare può essere estesa ad alcune città costiere, italiane e non, che tra il X ed il XIII secolo godettero di prosperità economica grazie alla loro attività commerciale, in un quadro di larga autonomia politica. Generalmente, la definizione è riferita in particolare a quattro città italiane: Amalfi, Genova, Pisa e Venezia. La più importante di queste fu senza dubbio La Serenissima Repubblica di Venezia, che era riuscita a conquistare grosse porzioni di territori in Italia, arrivando a pochi chilometri da Milano, nell'Adriatico, in Grecia (soprattutto con le conquiste della Morea e Creta), arrivando persino a conquistare la grande isola di Cipro, nonostante tutto se Venezia controllava il commercio nel Mediterraneo Orientale, la grande rivale Genova aveva il monopolio dei commerci nel Mediterraneo Occidentale fino alla Guerra di Chioggia, che segnò la fine della potenza genovese.

Nonostante ciò, altre città godevano ugualmente di indipendenza (governo autonomo sotto forma di repubblica oligarchica, moneta, esercito, ecc.), avevano partecipato alle crociate, possedevano una flotta di navi, avevano fondaci, "consoli delle nationes", che curavano gli interessi commerciali nei porti mediterranei, e possono a buon diritto essere annoverate tra le repubbliche marinare. Fra queste, si ricordano Gaeta, Ancona, Trani, Ragusa e Noli.

La ripresa economica che si ebbe in Europa attorno all'anno mille, abbinata all'insicurezza delle vie di comunicazione interne via terra, fece sì che le principali rotte commerciali si sviluppassero lungo le coste del Mediterraneo. In questo contesto, la crescente indipendenza via via assunta da alcune città portuali le portò ad assumere un ruolo di primo piano nello scenario europeo.

Queste città, esposte alle incursioni dei pirati, soprattutto saraceni, organizzarono in modo autonomo la loro difesa, dotandosi di forti flotte da guerra, e furono in grado nei secoli X e XI di passare all'offensiva, sfruttando le rivalità tra la potenza marittima bizantina e quella islamica, con le quali vennero in competizione per il controllo del commercio con l'Asia e l'Africa e delle rotte mediterranee.

Sul piano istituzionale, le città formarono dei governi autonomi repubblicani, espressione del ceto mercantile che costituiva il nerbo della loro potenza. La storia delle repubbliche marinare si intreccia, infatti, sia con l'avvio dell'espansione europea verso Oriente, sia con le origini del moderno capitalismo, inteso come sistema mercantile e finanziario. I mercanti delle repubbliche marinare italiane utilizzarono monete coniate in oro, in disuso da secoli, misero a punto nuove operazioni di cambio e di contabilità. Vennero inoltre incentivati i progressi tecnologici nella navigazione, supporto fondamentale per la crescita della ricchezza mercantile.

Le crociate offrirono loro occasione per le proprie mire espansionistiche. Venezia, Amalfi, Ancona e Ragusa erano già impegnate nel commercio con il Levante, ma con le crociate il fenomeno si accrebbe: migliaia di italiani delle Repubbliche marinare si riversarono in Oriente, creando basi, scali e stabilimenti commerciali. Questi centri mercantili italiani ebbero inoltre una grande influenza politica a livello locale: i mercanti italiani costituivano, infatti, nei centri dei loro affari, associazioni di carattere corporativo, dirette a ottenere dai governi stranieri privilegi giurisdizionali, fiscali e doganali, entro un preciso quadro politico; ne nacquero varie signorie personali.

La storia delle varie repubbliche marinare è molto varia e ciò è comprensibile anche se consideriamo la loro diversa longevità: Venezia, Genova, Noli e Ragusa ebbero vita lunghissima con una indipendenza che, superando il periodo medievale, perdura fino alle soglie dell'età contemporanea quando l'assetto degli stati italiani ed europei vine sconvolto dalle campagne napoleoniche. Altre repubbliche ebbero una vita comunque lunga, rimanendo libere sino al Rinascimento: esse sono Pisa, che passò sotto il dominio di Firenze nel 1406, ed Ancona, che passò sotto il controllo dello Stato della Chiesa nel 1532. Amalfi e Gaeta persero invece la loro indipendenza molto presto: la prima nel 1131 e la seconda nel 1140; entrambe passarono nelle mani dei Normanni.

 
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