Calendario Romano.

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Giosanto
view post Posted on 29/12/2007, 21:55




Il Calendario romano cambiò forma diverse volte fra la Fondazione di Roma e la Caduta dell'Impero Romano. All'inizio era un calendario lunare diviso in 10 mesi, con inizio alla luna piena di marzo (il 15), e tradizionalmente inventato da Romolo, il fondatore di Roma nel 753 a.C.. Tuttavia sembra fosse basato sul Calendario lunare greco.

I mesi all'epoca erano: Marzo (31 giorni), Aprile (30 giorni), Maggio (31 giorni), Giugno (30 giorni), Quintile (31 giorni), Sestile (30 giorni), Settembre (30 giorni), Ottobre (31 giorni), Novembre (30 giorni) e Dicembre (30 giorni). Perciò l'anno del calendario durava 304 giorni e c'erano circa 61 giorni di inverno che non trovavano posto nel calendario.

Secondo il bramino indiano Bal Gangadhar Tilak[1], il calendario romano di dieci mesi sarebbe nato presso una popolazione originaria di una regione nei pressi dell'Artico, dove la notte polare durava due mesi: in questi due mesi il sole non sorgeva e quindi non si contavano i giorni. Questa stessa popolazione avrebbe dato origine ai Veda, studiando i quali Tilak giunse a questa conclusione. Negli ambienti scientifici questa tesi è generalmente considerata priva di fondamento, ma ha avuto un certo favore presso alcuni ambienti tradizionalisti, pagani o meno.

La prima riforma del calendario fu attribuita a Numa Pompilio, il secondo dei tradizionali sette Re di Roma. Si dice che abbia ridotto i mesi di 30 giorni a 29 e di aver aggiunto gennaio (29 giorni) e Febbraio (28 giorni) alla fine del calendario all'incirca nel 713 a.C., e quindi portò la lunghezza dell'anno di calendario a 355 giorni. Questo lasciava ancora una lacuna di circa 10 giorni. Per prevenire lo slittamento dell'anno di calendario rispetto all'anno solare, si aggiunse, ogni due anni, un mese "bisestile" di 27 o 28 giorni, Mercedonio, alla fine di Febbraio che fu accorciato a 23 giorni.

La seconda e definitiva riforma fu voluta da Giulio Cesare: il calendario da lui introdotto nel 46 a.C. è chiamato calendario giuliano. Esso eliminò il mese di Mercedonio, portò la durata dell'anno a 365 giorni, e introdusse l'anno bisestile. Il calendario giuliano rimase in uso per molti secoli anche dopo la caduta dell'impero romano, finché fu sostituito dal calendario gregoriano.

I Romani avevano il nome per tre giorni di ogni mese. Il primo era il giorno delle Calende, da cui deriva la parola Calendario, questo era il primo giorno di ogni mese. Gli altri due giorni erano le None e le Idi. Questi due giorni erano mobili: in molti mesi cadevano il quinto ed il tredicesimo giorno, ma in Marzo, Maggio, Quintile e Ottobre, cadevano il settimo ed il quindicesimo giorno. Questo sistema era in origine basato sulle fasi della Luna. Le Calende erano il giorno della luna nuova. Le None erano il giorno della mezza luna. Le Idi erano il giorno della luna piena.

Prima della riforma di Numa Pompilio, questi giorni erano probabilmente dichiarati a seconda delle condizioni della luna. Successivamente tuttavia furono stabiliti a giorni fissi.

Mesi con Idi e None cadenti il 13° e 5° giorno: Gennaio, Febbraio, Aprile, Giugno, Agosto, Settembre, Novembre e Dicembre
Mesi con Idi e None cadenti il 15° e 7° giorno: Marzo, Maggio, Luglio e Ottobre
Il modo di indicare una data era molto differente da quello attuale del calendario occidentale. I Romani non contavano i giorni retrospettivamente dall'inizio del mese (cioè primo, secondo, terzo ecc ... giorno dall'inizio del mese), ma contavano in avanti i giorni mancanti al primo dei loro giorni con nome. Un po' come oggi si potrebbero contare i giorni mancanti ad una data molto attesa. Inoltre, per disgrazia dei moderni storici, contavano "tutto incluso" cosicché il 2 settembre è considerato 4 giorni prima del 5 settembre, invece di 3.

A titolo di esempio si riporta qui lo sviluppo del mese di Settembre

Calende di Settembre 1 settembre
il giorno dopo le Calende di Settembre 2 settembre
3 giorni alle None di Settembre 3 settembre
il giorno anteriore alle None di Settembre 4 settembre
None di Settembre 5 settembre
il giorno dopo le None di Settembre 6 settembre
7 giorni alle Idi di Settembre 7 settembre
6 giorni alle Idi di Settembre 8 settembre
5 giorni alle Idi di Settembre 9 settembre
4 giorni alle Idi di Settembre 10 settembre
3 giorni alle Idi di Settembre 11 settembre
il giorno anteriore alle Idi di Settembre 12 settembre
le Idi di Settembre 13 settembre
il giorno dopo le Idi di Settembre 14 settembre
17 giorni alle Calende di Ottobre 15 settembre
16 giorni alle Calende di Ottobre 16 settembre
15 giorni alle Calende di Ottobre 17 settembre
14 giorni alle Calende di Ottobre 18 settembre
13 giorni alle Calende di Ottobre 19 settembre
12 giorni alle Calende di Ottobre 20 settembre
11 giorni alle Calende di Ottobre 21 settembre
10 giorni alle Calende di Ottobre 22 settembre
9 giorni alle Calende di Ottobre 23 settembre
8 giorni alle Calende di Ottobre 24 settembre
7 giorni alle Calende di Ottobre 25 settembre
6 giorni alle Calende di Ottobre 26 settembre
5 giorni alle Calende di Ottobre 27 settembre
4 giorni alle Calende di Ottobre 28 settembre
3 giorni alle Calende di Ottobre 29 settembre
il giorno anteriore alle Calende di Ottobre 30 settembre
Calende di Ottobre 1 ottobre

Si noti che contando tutto incluso ed avendo un nome speciale per il giorno anteriore ad uno di quelli col nome nel Calendario Romano non esiste la possibilità di dire:"2 giorni a..."

Prima del Calendario giuliano, i mesi (Marzo, Maggio, Luglio e Ottobre) che avevano le Idi il 15, avevano 31 giorni e gli altri mesi ne avevano 29, eccetto Febbraio con 28. Occasionalmente fu aggiunto il mese di Mercedonio con 22 o 23 giorni. Questo avrebbe dovuto avvenire ad anni alternati, ma in pratica avvenne meno spesso causando così la necessità di una riforma.

Nei primi tempi della Repubblica Romana, gli anni non venivano contati. Invece erano individuati col nome dei Consoli che erano in carica (Per la corrispondenza si veda Consoli Repubblicani Romani). Successivamente nella tarda Repubblica si cominciò a contarli dalla fondazione di Roma (ab Urbe condita) che tradizionalmente veniva fissata nel 753 a.C.. Perciò in alcune iscrizioni il numero dell'anno è seguito dall'acronimo AVC (dove il segno "V" sta per "U") che indica appunto Ab Urbe Condita.

Durante il tardo Impero si usò anche contare dall'insediamento di Diocleziano con la sigla AD che sta per Anno Diocletiani da non confondere con AD usato nel medioevo col significato di Anno Domini
 
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