| Indubbiamente la morte di Giuliano è avvolta dalle nebbie della confusione e dalle eccessive fonti contemporanee... La tesi di Libanio a mio avviso è da considerarsi apocrifa,se non del tutto falsa,perchè in periodo in cui il cristianesimo sopravanzava sul pagananesimo,si cercava in qualunque modo di screditare la religione crociata;ad avvalorare tale ipotesi(non solo mia)anke il Mommsen e il Mazzarino,in più Libanio era un retore di scuola sofista pagano,che aveva solo da perdere dalla venuta del Cristianesimo nella corte di Giuliano.
A tal proposito cito Eutropio: VIII - Giuliano divenne allora padrone del potere, e, dopo immensi preparativi, portò la guerra presso i Parti, spedizione a cui io stesso presi parte. Ricevette la sottomissione di numerosi luoghi e piazzeforti dei Persiani, o le prese d'assalto; dopo aver devastato l'Assiria, si accampò per qualche tempo presso Ctesifonte, e ritornava da vincitore, quando, esponendosi troppo imprudentemente nei combattimenti, fu ucciso dalla mano di un nemico, il sesto giorno delle calende di luglio, nel suo settimo anno di regno e nel suo trentunesimo anno di età; fu messo nel numero degli dei. Uomo eminente e che avrebbe amministrato lo stato in modo notevole se il destino glielo avesse permesso; molto versato nelle discipline liberali, sapiente soprattutto in greco, e al punto che la sua erudizione latina non poteva bilanciare la sua scienza del greco, aveva un'eloquenza brillante e pronta, una memoria molto sicura. Da certi punti di vista era più simile ad un filosofo che ad un principe; era liberale nei confronti dei suoi amici, ma meno scrupoloso di quello che conveniva ad un così grande principe: in tal modo certi invidiosi attentarono alla sua gloria. Molto giusto nei confronti dei provinciali, diminuì le imposte per quello che si poté fare; affabile con tutti, avendo mediocre preoccupazione per il tesoro, avido di gloria, e, tuttavia, di un ardore spesso immoderato, perseguitò troppo vivamente la religione cristiana, senza tuttavia spargere il sangue; ricordava molto Marco Aurelio, che d'altronde si studiava di prendere a modello. » (Eutropio, Breviario di Storia Romana)
Sicuramente apocrifa, perché la sua morte acquistasse in drammaticità e servisse ad edificazione escatologica dei cristiani, la versione secondo la quale un Giuliano pentito e umiliato, dopo essere stato colpito abbia esclamato: Vicisti, Galilaee ("Hai vinto, o Galileo").
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