Alessandro Magno.

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Giosanto
view post Posted on 26/5/2007, 15:12 by: Giosanto




La battaglia del Granico (334 a.C.) e la conquista dell'Asia Minore
Statua di Alessandro Magno a Salonicco, GreciaMemnone sosteneva la tattica della terra bruciata, davanti alle truppe macedoni appena sbarcate, ma i satrapi persiani non vollero abbandonare i propri territori al nemico e preferirono scontrarsi subito con l'esercito invasore.

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Nel maggio del 334, presso il fiume Granico, vicino al sito della leggendaria Troia (sulla strada da Abido a Dascylium, vicino all'odierna Ergili), si svolse il primo contatto tra gli eserciti.

La tattica di Alessandro era chiara: aprire dei varchi nella fanteria nemica, lasciando poi spazio alla cavalleria per spezzare l'esercito persiano (che era disposto lungo le ripide rive del fiume), permettendo alla falange macedone di caricare con le sarisse e porre fine alla battaglia. Alle prime luci dell'alba, l'armata macedone si scagliò sui Persiani. Durante l'avanzata, Alessandro fu ferito alla testa e molti degli uomini della sua guardia personale persero la vita, ma il giovane re risultò comunque vittorioso.

La battaglia si era finalmente risolta in uno scontro tra cavallerie, nel quale quella macedone ebbe la meglio, mettendo in fuga la controparte nemica. Molti dei nobili e generali persiani persero la vita nello scontro, tra di essi Farnace, il cognato di Dario. Solo 2.000 dei 20.000 mercenari greci agli ordini di Memnone furono risparmiati e mandati ai lavori forzati nelle miniere del Pangeo.

L'Asia Minore era aperta alla conquista macedone: Sardi fu consegnata senza opporre resistenza e anche Efeso fu facilmente conquistata. Mileto fu presa dopo un breve assedio per terra e per mare e infine anche Alicarnasso dove si era rifugiato Memnone. Il governo della Caria fu affidato ad Ada, ultima sorella di Mausolo, dinasta di quella regione, che aveva appoggiato Alessandro. Tutte le città greche della costa salutavano in Alessandro il restitutore della libertà, mentre i regimi oligarchici, fedeli alla corte persiana, erano rimpiazzati da istituzioni democratiche ed entravano nella Lega di Corinto.

Mentre il grosso dell'esercito svernava in Lidia al comando di Parmenione, Alessandro passava in Licia, in Panfilia, in Pisidia e in Frigia. Qui, nell'antica capitale Gordio si svolse l'episodio del celebre nodo gordiano. Pare che esistesse un antico carro il cui giogo era assicurato da un nodo inestricabile e che un oracolo avesse promesso il dominio dell'Asia a chi fosse riuscito a scioglierlo. Alessandro dopo alcuni tentativi risolse il problema estraendo la spada e tagliando il nodo con un colpo netto.

 
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