Alessandro Magno.

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Giosanto
view post Posted on 14/5/2007, 12:51 by: Giosanto




Alessandro Magno, in greco Μέγας Ἀλέξανδρος [pron. Mégas Aléxandros] (Pella, Macedonia, 21 luglio 356 a.C. - Babilonia 10 giugno 323 a.C.) ufficialmente Alessandro III, re di Macedonia a partire dal 336 a.C., fu uno dei più celebri conquistatori e strateghi del mondo antico. È conosciuto anche come Alessandro il Grande, Alessandro il Conquistatore o Alessandro il Macedone.

In soli dodici anni il celeberrimo condottiero - in greco Ἀλέξανδρος Γ' ὁ Μακεδών [Alexandros trìtos (III) ho Makedôn] (il nome Alexandros deriva da αλέξ [aléx] e ἀνὴρ, ἀνδρὸς [anèr, andròs] e significa protettore dell'uomo) - conquistò l'impero persiano, l'Egitto e altri territori spingendosi fino agli attuali Pakistan, Afghanistan e India settentrionale.

Le sue vittorie sul campo di battaglia, accompagnate da una diffusione universale della cultura greca e dalla sua integrazione con elementi culturali dei popoli conquistati, diedero l'avvio al periodo ellenistico della storia greca.

Il suo straordinario successo, già durante la sua vita, ma ancor più negli anni successivi alla sua morte, ispirò una tradizione letteraria nella quale egli appare come un eroe mitologico, assimilato ad Achille.

Dopo la sua morte il suo regno fu suddiviso tra i generali che lo avevano accompagnato nella sua spedizione e si costituirono i regni ellenistici, tra cui quello tolemaico in Egitto, quello degli Antigonidi in Macedonia e quello dei Seleucidi in Siria, Asia Minore, e negli altri territori orientali.

La vita e la figura di Alessandro Magno hanno presto assunto colorazioni mitiche. Storie a lui riferite si ritrovano non solo nelle letterature occidentali. Nel Corano, il misterioso Dhu al-Qarnayn (il Bicorne o letteralmente Quello dalle due corna) viene per lo più identificato con lui

Alessandro era figlio del re Filippo II di Macedonia e della sua seconda o terza moglie, Olimpiade, principessa di origine epirota. La famiglia di Filippo vantava una discendenza da Eracle e quella di Olimpiade dall'eroe Achille.

Secondo la leggenda, in parte da lui stesso alimentata dopo essere salito al trono, e riferita da Plutarco, il suo vero padre sarebbe stato tuttavia lo stesso dio Zeus.

All'epoca della nascita di Alessandro sia la Macedonia che l'Epiro erano considerati stati semibarbari, alla periferia settentrionale del mondo greco. Filippo volle dare al figlio un'educazione greca e, dopo Leonida e Lisimaco di Acarnania, scelse come suo maestro nel 343 a.C. il filosofo Aristotele, che lo educò come un vero greco, insegnandogli la scienza e l'arte, gli preparò appositamente un'edizione annotata dell'Iliade e gli restò legato, come amico e confidente, per tutta la vita.

All'età di dodici o tredici anni si narra che il giovane Alessandro manifestasse la propria straordinaria natura riuscendo a domare da solo il cavallo Bucefalo regalatogli dal padre Filippo: avendo infatti notato che era spaventato dalla propria ombra, lo mise col muso rivolto verso il sole prima di montargli in groppa.

L'unicità del personaggio si riscontra persino in una sua singolare caratteristica fisica: aveva, infatti, un occhio di colore azzurro e l'altro nero.

Nel 340 a.C., a soli sedici anni, durante una spedizione del padre contro Bisanzio gli fu affidata la reggenza in Macedonia. L'anno successivo (339 a.C.) Filippo volle divorziare da Olimpiade per sposare Euridice, nipote del suo generale Attalo, che prenderà quindi il nome di Cleopatra.

Nel 338 a.C. Alessandro guidò la cavalleria macedone nella battaglia di Cheronea.

Nel 336 a.C. Filippo venne assassinato durante le nozze della figlia Cleopatra con il re Alessandro I d'Epiro, da un ufficiale della sua guardia di nome Pausania , immediatamente ucciso dalle guardie macedoni dopo l'assassinio di Filippo. Si riteneva tradizionalmente, seguendo il racconto di Plutarco che della congiura fossero almeno a conoscenza, se non direttamente coinvolti, sia Olimpiade, che Alessandro, venuto a contrasto con il padre a causa del suo divorzio dalla madre, ma è invece possibile che l'assassinio sia stato istigato dal re di Persia Dario III, appena salito sul trono.

Secondo Aristotele, Pausania, amante di Filippo, avrebbe ucciso il re macedone perché oltraggiato dai seguaci di Attalo, zio della nuova moglie Euridice. Il fatto che esistessero complici in attesa di Pausania in fuga, depone tuttavia a favore dell'esistenza di un complotto organizzato e non semplicemente di un episodio legato a faccende private.

 
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